BCE ancora contro Bitcoin nonostante gli ETF

Il rapporto tra la Banca Centrale Europea (BCE) e Bitcoin è diventato sempre più teso negli ultimi anni. Da un lato, la BCE ha espresso dubbi sulla validità di Bitcoin come valuta e investimento.

Dall’altro, i sostenitori di Bitcoin vedono la criptovaluta come una minaccia all’egemonia delle valute fiat emesse dalle banche centrali.

In particolare, funzionari di alto livello della BCE come Ulrich Bindseil e Jürgen Schaaf hanno espresso scetticismo sulle recenti approvazioni di ETF su Bitcoin negli Stati Uniti, sostenendo che ciò non cambia il fatto che Bitcoin abbia un valore equo pari a zero.

La BCE ha messo in guardia dai “soliti” rischi ambientali e speculativi di Bitcoin, arrivando a definirlo come la “valuta del crimine”.

In questo articolo, analizziamo le posizioni contrastanti della BCE e di Bitcoin, cercando di capire se può avere implicazioni per il futuro della finanza decentralizzata.

BCE ancora contro Bitcoin ETF

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La BCE critica Bitcoin come mezzo di pagamento

La BCE ha espresso scetticismo sull’effettiva utilità di Bitcoin come mezzo di pagamento, evidenziandone vari limiti pratici. Secondo la BCE, le transazioni in Bitcoin sono lente, costose e scomode se paragonate ai moderni sistemi di pagamento elettronici.

In particolare, la BCE sottolinea che i tempi di conferma delle transazioni sulla blockchain di Bitcoin possono arrivare anche a 10 minuti, rendendolo inadatto per acquisti al dettaglio rapidi. Inoltre le commissioni per le transazioni, seppur variabili, possono essere significative se paragonate ad altri metodi di pagamento digitale stabiliti.

La BCE rileva anche che l’elevata volatilità del prezzo di Bitcoin lo rende inaffidabile come unità di conto, un problema che limita fortemente il suo utilizzo per acquisti e vendite. Spesso gli esercenti sono riluttanti ad accettare pagamenti in Bitcoin proprio per l’incertezza sul potere d’acquisto futuro.

Persino l’esperimento di rendere Bitcoin una valuta legale in El Salvador non ha portato ad una sua diffusione significativa come mezzo di scambio. L’utilizzo di Bitcoin per transazioni legittime al di fuori del dark web rimane marginale secondo la BCE.

BCE critica sull’approvazione degli ETF spot

La BCE ha mantenuto una posizione critica anche riguardo l‘approvazione da parte della SEC di ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti all’inizio del 2024.

Come vedete in questo post su X:

BCE contro Bitcoin - Post ufficiale su X

Secondo la BCE, la possibilità di acquistare ETF che replicano direttamente il prezzo di Bitcoin non implica una maggiore legittimità della criptovaluta come investimento. Al contrario, la BCE ritiene che gli ETF spot contraddicano la logica di diversificazione alla base di questi strumenti finanziari.

Gli ETF sono normalmente pensati per ridurre il rischio attraverso l’investimento in panieri di titoli, mentre un ETF su un singolo asset aumenterebbe la speculazione su Bitcoin. Inoltre, secondo la BCE la natura volatile e manipolabile del prezzo di Bitcoin rimane un problema anche con l’avvento degli ETF spot.

La BCE teme che l’approvazione di questi prodotti possa fornire una “percezione di sicurezza ingannevole” agli investitori retail, portandoli ad esporsi eccessivamente su un asset altamente rischioso come Bitcoin. In realtà, l’utilità principale degli ETF spot sarebbe semplicemente facilitare ulteriori flussi speculativi.

Bitcoin definito un investimento privo di valore intrinseco

La BCE sostiene che Bitcoin manca di molte caratteristiche che rendono un asset un buon investimento.

Non genera rendimenti come dividendi o flussi di cassa, non ha usi produttivi concrete e non ha alcun valore sociale o estetico come l’oro o le opere d’arte. Il suo valore deriverebbe solo dalla speculazione fine a se stessa.

Timori per l’impatto ambientale del mining di Bitcoin

L’intenso utilizzo di energia richiesto dal mining di Bitcoin viene visto con preoccupazione dalla BCE, che lo paragona alle emissioni di intere nazioni.

Ciò solleva seri dubbi sulla sostenibilità ambientale, specialmente se in futuro Bitcoin dovesse avere una nuova crescita speculativa.

Tuttvia se guardiamo i dati il mining di Bitcoin viene per più del 50% da fonti green.

Bitcoin mining: fonti green al 54%

Conclusioni

Nonostante le critiche della BCE, Bitcoin continua ad avere una capitalizzazione di mercato di oltre 1 trilione di dollari, dimostrando una certa resilienza.

Tuttavia il dibattito tra sostenitori e detrattori della criptovaluta è destinato a continuare, con implicazioni importanti per il futuro degli asset digitali e della finanza decentralizzata.

L’impressione è che la BCE abbia perso un’ulteriore occasione per tacere ed evitare di fare l’ennesima brutta figura.

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