Inventando il noto antivirus, ha risolto un po’ di problemi sui Pc di milioni di persone nel Mondo. Ma di fatto, non ha mai risolto i suoi. Una vita di eccessi, di accuse alcune delle quali ancora da provare. Parliamo di John McAfee, miliardario che si è tolto la vita il 23 giugno in un carcere di Barcellona a 75 anni.
Con questo tragico gesto, McAfee ha voluto evitare l’estradizione negli Stati Uniti, dove era accusato di evasione fiscale. Un reato che oltreoceano proprio non tollerano, forse ancora più degli omicidi. Vedi Al Capone.
McAfee era stato arrestato all’aeroporto di Barcellona nell’ottobre 2020, ma già qualche mese prima aveva “assaggiato” le manette per qualcosa di molto più futile: in Norvegia ad agosto indossava un tanga al posto della mascherina. Una foto in primo piano che ben sintetizza il personaggio.
McAfee avrebbe anche potuto opporsi alla decisione dell’Alta corte spagnola, ma, evidentemente, non aveva più voglia di combattere
Ma oltre che per i suoi guai giudiziari e le sue bizzarrie, McAfee credeva anche fermamente nel Bitcoin. Ed era tra coloro che prevedevano dei rally smisurati. Forse più auspicati che realmente calcolati, dato che ci investiva fortemente.
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John McAfee, la vita sopra le righe
I pubblici ministeri federali degli Stati Uniti lo accusavano di evasione fiscale, tra tasse non pagate e mancate dichiarazioni dei redditi. Inoltre, la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti aveva annunciato di avere intentato una causa civile contro McAfee contestandogli più di 23 milioni di dollari di redditi omessi e nascosti mediante le criptovalute. I fatti contestati vanno dal 2016 al 2018.
Nato a Cinderford nel ‘45, in una base dell’esercito statunitense, da padre statunitense e madre inglese. Cresciuto a Salem, in Virginia, si è sempre sentito più inglese che americano. A 15 anni resta orfano del padre, alcolizzato e violento, il quale si è suicidato. Un destino che li accomunerà.
McAfee aveva fondato la sua azienda nel 1987 ma era diventata nota dopo un decennio grazie alla nascita del suo sistema antivirus.
Il suo antivirus nel Duemila aveva già 50 milioni di utenti registrati. Nel 2010 Intel acquistò la società per 7,8 miliardi di dollari. Denaro che forse ha solo alimentato gli eccessi di McAfee.
Nel novembre 2012, venne ritrovato in una pozza di sangue il cadavere del cinquantaduenne Gregory Faull nella sua casa di San Pedro, in Belize. Dove si era trasferito dopo il divorzio. A ucciderlofu un proiettile da 9 mm, con il bossolo ritrovato vicino al corpo esanime. McAfee si era già dato alla fuga, ma si verrà poi a sapere che l’uomo aveva avuto una lite furibonda col suo vicino.
A dicembre viene ritrovato Guatemala, dove viene arrestato per immigrazione clandestina. Riguardo ai fatti accaduti un mese prima, dichiarò di essere scappato per paura che lo stato del Belize lo volesse morto.
Si era trasferito lì nel 2008 ma la sua vita sopra le righe gli aveva reso il rapporto complicato col governo locale.
Nel corso del 2012, infatti, avevano smantellato il laboratorio dove fabbricava antibiotici sostenendo che, in realta’, vi producesse anfetamine. Ad ogni modo, niente di illegale era stato trovato nella struttura. Per farsi perdonare, McAfee regalò alla polizia locale 40 pistole stordenti, manette e manganelli.
Dal Guatemala viene trasferito a Miami dove in un ristorante incontra la sua futura moglie, Janice Dyson, un’ex prostituta. La coppia si trasferisce prima a Portland, Oregon, e poi a Lexington, in Tennessee.
E quando sembrava che avesse trovato la pace, tornano i guai. Non riesce a candidarsi alle primarie del Partito Libertario per candidarsi alla presidenza americane e si concentra sulle criptovalute. Non disdegnando fiorenti consulenze informatiche.
Peccato però che quanto guadagna non lo dichiari e così ad ottobre arriva l’incriminazione. McAfee tenta la fuga verso Istanbul, ma viene fermato dalla polizia spagnola all’aeroporto di Barcellona.
In America lo attende una condanna di 5 anni, troppi per chi ha vissuto sempre una vita libera e spericolata. Anche alla venerande età di 75 anni. Di lui ci resterà un antivirus ancora tra i migliori in circolazione e alcune previsioni ottimistiche sul Bitcoin che forse gli daranno ragione. O forse no.
John McAfee e le criptovalute
McAfee ha sempre creduto nelle criptovalute. Tra le altre cose contestate, infatti, c’è anche quella di aver promosso una serie di fumose criptovalute.
Aveva visto di buon occhio la recente scelta di PayPal di introdurre le criptovalute:
“La mossa di PayPal secondo me è un segnale per tutto il mondo: credo che i governi globali dovranno abituarsi ad avere a che fare con le criptovalute”.
Nel 2017, McAfee aveva previsto che Bitcoin sarebbe arrivato a valere 1 milione di dollari entro tre anni. Nel corso del 2020, però, aveva individuato quale fosse il peccato originale delle criptovalute:
“Troppe persone usano le crypto per arricchirsi rapidamente piuttosto che per seguire il loro scopo originale, che è quello di fare transazioni. Vedremo molto presto un nuovo trend nell’uso delle criptovalute, cioè la facilitazione delle transazioni, piuttosto che come trucchetti per arricchirsi rapidamente. Questo è il motivo per cui ho sviluppato la stablecoin privata $GHOST”.
McAfee credeva ancora fortemente nel progetto $GHOST, sebbene non ne facesse più parte:
“Il mio lavoro con $GHOST riguarda lo sviluppo della prima stablecoin privata al mondo. La prima versione sarà un wrapped DAI, ma più avanti avremo una nuova blockchain, stabile e privata. I detentori di $GHOST condivideranno tutti i profitti delle transaction fee della stablecoin”.
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